25 agosto 2009

Rientri


Le due ragazze dell'Oltrepò hanno ancora la spiaggia attaccata alla pelle. Salgono in treno con i loro sandali, perline e vestiti chiari che mettono in risalto l'abbronzatura.

Non hanno ancora deciso di aprire gli occhi per vedere quello che le circonda e per questo tengono sul naso degli osceni occhialoni da sole che fanno a pugni col grigiore del cielo.

Sono le 6:45 di mattina del 24 agosto. Il primo lunedi di lavoro dopo le ferie.

– Stavamo in spiaggia fino all'una – racconta quella con i capelli lunghi e ricci – poi andavamo a mangiare qualcosa all'aperto, dopo riposino e di nuovo a mare...

– Io ho conosciuto uno. Un cameriere di Napoli che era la copia sputata di Raoul Bova...

Il treno continua la sua corsa (ma sulla linea Milano-Pavia “corsa” è una parola grossa. Passeggiatina panoramica direi piuttosto).

A quest'ora fa ancora freschetto e, come da manuale, sul treno hanno acceso l'aria condizionata al massimo.
La tipa con i capelli biondi e lisci si mette sulle spalle un giacchettino di jeans.
Lo stesso che il suo cameriere preferito le appoggiava sul collo delicatamente la sera, in riva al mare, sussurrando paroline che un diabetico ci sarebbe rimasto stecchito.

– Però che vita che facciamo – dice la riccia. - Non mi sembra vero che adesso arriva l'inverno la pioggia, la neve, il freddo e dovremo aspettare un anno prima di poter respirare ancora un po' di aria di mare...

– Sarebbe bello mollare tutto e andarsene – dice la liscia. - Sveglia, treno, ritardo, lavoro ogni santo giorno...

– Permettete signorine? - Dice un signore anziano con i baffi e un cappello bianco che sembra un coltivatore di tabacco dell'Avana e in silenzio ha ascoltato tutta la conversazione.

Le ragazze si guardano come due dive che sono state interrotte sul set proprio nel bel mezzo della scena madre. Guardano il signore anziano con aria di sufficienza e fanno un cenno della testa come per dirgli: “Dai, su', spara...

– Sapete cosa ci vuole per godersi la vita e dare un taglio alla monotonia, signorine? Lo sapete?

– Cosa? - Rispondono all'unisono le ragazze?

– Coglioni, signorine! Coglioni e nient'altro!

Mi accorgo in questo momento che lo scompartimento è pieno di gente abbronzata, vestita d'estate che improvvisamente abbassa lo sguardo e comincia a guardarsi i piedi scuri di sole.

A pensarci bene anche io sono ancora piuttosto abbronzato.

Ma durerà poco.

Presto cambieremo di nuovo pelle e saremo tutti perfettamente intonati ai neon pallidi degli uffici...